Referendum Costituzionale – Valigia Blu

Menu

Riformare la Costituzione? Sì, ma senza errori | su libro di Emanuele Rossi

Tanto per cominciare, ci ha messo un bel punto interrogativo. Fin dal titolo: “Una Costituzione migliore?”. E poi, perché non ci siano dubbi sul senso e le finalità di un lavoro accurato e utilissimo, si legga il sottotitolo: “Contenuti e limiti della riforma costituzionale”. Emanuele Rossi, costituzionalista di scuola cattolica, docente alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha scelto la strada più difficile in questi tempi di schieramenti obbligati e di raccolta di firme pro o contro: non cedere alla tentazione di un referendum tra professori del sì e del no, e provare invece a leggere e chiosare la riforma Renzi-Boschi limitandosi a spiegare come (e se) funziona, a indicarne bontà e difetti, mancanze e innovazioni.

[…]

A proposito del nuovo Senato, per esempio, punto-chiave della riforma assieme alla revisione del Titolo V che riporta allo Stato molti poteri delegati alle Regioni nel 2001, i dubbi sull’efficacia delle nuove norme sono davvero tanti: come saranno eletti i nuovi senatori nessuno ancora lo sa perché toccherà alle singole Regioni deciderne le modalità.
Ventuno leggi? Pasticcio in arrivo; la possibilità di trasformare in senatori anche i sindaci, oltre ai consiglieri regionali, mal si concilia con un nuovo Senato chiamato ad armonizzare legislazione statale e regionale; singolare è anche che l’indennità sia diversa da senatore-sindaco a senatore-sindaco e tra senatore-sindaco e senatore-consigliere regionale, visto che i nuovi eletti conserveranno la retribuzione di origine; dubbi anche sul fatto che ai nuovi senatori sia consentito il doppio incarico di sindaco o di consigliere; e sono così tante e importanti – ecco una sorpresa – non solo le materie di cui s’occuperà il Senato, ma anche quelle ancora di competenza di entrambe le Camere da apparire addirittura sproporzionate a fronte delle qualità, del tempo disponibile e delle indennità dei nuovi senatori.

[…]

Intendiamoci, Rossi è convinto che le modifiche approvate siano del tutto condivisibili: la cancellazione del bicameralismo perfetto, al quale è stata attribuita in questi anni la colpa di ritardi e lungaggini parlamentari; la soppressione del Cnel, ente inutile per eccellenza; la riduzione del numero dei senatori a un terzo degli attuali; la nascita di un Senato delle Regioni, più volte auspicato; la fine di un federalismo eccessivo. Ma il modo in cui la riforma è stata condotta (e anche proposta: irrituale che a farlo sia stato il governo), è talvolta poco efficace e rivela pasticci, incongruenze, «qualche improvvisazione concettuale e una notevole inadeguatezza tecnica» (Ugo De Siervo), oltre «a veri e propri errori di sintassi costituzionale» (Enzo Cheli).

Da La Provincia Pavese

Categories:   Segnalazioni

Comments

Sorry, comments are closed for this item.